I pagamenti in app e l’evoluzione dei tipi di pagamento online, stanno subendo numerose modifiche nel corso degli ultimi anni. Il web è all’apice di uno dei più grandi cambiamenti nella sua breve storia: pagamenti in app onnipresenti e sempre meno difficoltosi. Da quando i primi annunci sono stati pubblicati a metà degli anni ’90 sul World Wide Web, il carburante principale dei contenuti online è stata la pubblicità. Nel corso dell’ultimo decennio, infatti, il modo in cui le persone hanno avuto accesso al Web è cambiato passando dai personal computer agli smartphone e dai forum alle chat ed ai social network; eppure il modo principale per guadagnare dai contenuti è rimasto lo stesso: la pubblicità.
L’evoluzione dei tipi di pagamento e della pubblicità per il guadagno
Da quel momento in poi, siamo arrivati verso la fine di quel modello di business web basato sulla sola pubblicità. Il motivo principale è che la tecnologia degli ultimi decenni ha iniziato a basarsi sempre più costantemente sulla pubblicità digitale e differenziata. Per cui, siamo entrati anche nel bel mezzo di un altro cambiamento evolutivo e più promettente: contenuti e pagamenti in app ed evoluzione dei tipi di pagamento.
Da questo momento, infatti, una fetta consistente di utenti che non sapeva nemmeno dell’esistenza di una cosiddetta evoluzione dei tipi di pagamento pubblicitari, ha iniziato a farlo per acquistare un abbonamento Netlflix, qualche playlist su Spotify, un abbonamento alla Gazzetta digitale e così via. Il fenomeno dei contenuti a pagamento, così, ha iniziato la sua ascesa nel web.
I modelli della pubblicità e dei contenuti a pagamento
Quando parliamo di contenuti a pagamento e dell’evoluzione dei tipi di pagamento, è bene fare un cenno anche a quando la prima pubblicità digitale è apparsa in mezzo allo scetticismo della massa che era dubbiosa sul pagamento di annunci pubblicitari così piccoli.
Ci sono voluti ben dieci anni, affinché questo modello evolutivo prendesse piede e “fosse capito” appieno nel suo potenziale.
Ed è in questo momento che sono apparsi i primi quattro modelli più diffusi ed apprezzati al mondo:
- Il modello singolo: in cui si addebita direttamente un solo download.
- Modello abbonamenti: mirato ad un pagamento continuo per l’utilizzo di un servizio digitale.
- Il modello inApp: in cui per usufruire appieno delle potenzialità di un’applicazione, bisogna pagare servizi aggiuntivi di sblocco.
- Modello del completamento: in cui, dopo un periodo di prova di un’applicazione, si è disposti a pagare per intero per avere un uso continuo.
L’introduzione di successo di questi modelli ha cambiato, perciò, radicalmente quel mercato, generando nuove entusiasmanti creazioni in concomitanza con l’evoluzione dei tipi di pagamento.
Telegram e i pagamenti in app
Dal lontano 2017, Telegram ha supportato per la prima volta i pagamenti nelle sue chat bot: un nuovo modello di pagamenti in app e nuova evoluzione dei tipi di pagamento.
In questo caso, gli utenti hanno avuto la possibilità di inserire, accettare e utilizzare carte di credito sulle chat di Telegram, grazie all’ausilio di uno degli otto provider di pagamento inclusi, senza memorizzare informazioni e dati sensibili e senza commissione alcuna.
Inoltre, l’app di messaggistica Telegram introdurrà alcune funzionalità premium per i suoi 500 milioni di utenti attivi nel 2021, ha dichiarato in una nota il fondatore Pavel Durov.
Funzionalità a pagamento che soddisferanno sia gli utenti semplici che quelli esperti, mentre gli utenti standard continueranno ad usufruire del servizio gratuito. In tutto ciò, l’app sarà in grado di guadagnare entrate a partire dal prossimo anno, lanciando anche una piattaforma pubblicitaria che consentirà ai proprietari dei canali di monetizzare e ricevere traffico gratuito in proporzione alle loro dimensioni, visualizzando annunci nelle chat come fossero semplici messaggi normali.
Insomma, un’evoluzione dei tipi di pagamento che pian piano sta prendendo piede un pò ovunque, anche sullo stesso Telegram.
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