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Leverage Buyout

Come impatta l’EURIBOR nelle operazioni di Leverage Buyout

Introduzione: LBO ed Euribor, un legame invisibile ma potente

Nel mondo delle operazioni di finanza straordinaria, il Leverage Buyout (LBO) è uno degli strumenti più utilizzati per acquisire aziende. Il principio è semplice: usare una quota rilevante di debito per finanziare l’acquisto, contando sui flussi di cassa futuri dell’azienda target per rimborsarlo. Ma dietro questa apparente semplicità si nasconde una variabile spesso sottovalutata: il tasso EURIBOR.

Il tasso EURIBOR (Euro Interbank Offered Rate) è la base di quasi tutti i finanziamenti a leva in Europa. È il parametro di riferimento per determinare il costo del debito, ed è soggetto a oscillazioni che possono rendere un’operazione LBO molto più rischiosa – o molto più profittevole – nel giro di pochi mesi.

Capire come l’EURIBOR impatta un LBO non è solo questione per analisti finanziari: è un passaggio cruciale per chiunque stia strutturando o valutando un’operazione di acquisizione a debito.

Cos’è un Leverage Buyout

Un LBO è un’operazione in cui l’acquisto di un’azienda viene finanziato in larga parte tramite debito. Di solito, la struttura è composta da:

  • una quota di equity (capitale proprio dell’investitore);
  • una quota di debito (fornita da banche o fondi di debito).

Questo debito viene poi “scaricato” sull’azienda target, che dovrà ripagarlo attraverso i propri flussi di cassa. È per questo che le banche e i fondi guardano con attenzione la capacità dell’azienda target di generare EBITDA (utile operativo lordo), perché sarà quello a coprire le rate del prestito.

Ma quanto costa quel debito? È qui che entra in gioco l’EURIBOR.

Che cos’è l’EURIBOR e perché è così importante

L’EURIBOR è il tasso medio a cui le principali banche europee si prestano denaro a vicenda. Viene aggiornato quotidianamente e pubblicato su diverse scadenze: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi.

Quando una banca concede un prestito in un’operazione LBO, quasi sempre il tasso applicato è “EURIBOR + spread”. Ad esempio, se l’EURIBOR a 6 mesi è 2% e lo spread pattuito è del 4%, il tasso d’interesse effettivo sarà del 6%.

E qui sta il punto: l’EURIBOR è variabile. Se oggi il tasso è al 2%, domani potrebbe salire al 3% o scendere all’1%. In un’operazione altamente indebitata come un LBO, anche una variazione dell’1% può avere un impatto significativo sulla redditività.

Come influisce l’EURIBOR sulla struttura finanziaria di un LBO

Nel momento in cui si struttura un’operazione LBO, l’investitore deve prevedere il costo del debito nel tempo. Questo significa:

  • valutare l’andamento previsto dell’EURIBOR;
  • simulare scenari alternativi (tassi stabili, in crescita, in calo);
  • stimare la sostenibilità del servizio del debito (cioè il pagamento degli interessi e del capitale).

Quando l’EURIBOR è basso, il costo del debito è contenuto e l’operazione può generare alti ritorni per l’equity. Quando invece l’EURIBOR sale, la fetta di EBITDA destinata a pagare gli interessi cresce, riducendo i margini e aumentando il rischio.

Un errore comune è sottovalutare questo rischio nei business plan. Si costruisce un caso base con un EURIBOR fisso al 2%, ignorando che negli ultimi anni è arrivato anche oltre il 4%. Il risultato? Il debito diventa più pesante, il piano finanziario salta e il rendimento dell’operazione si riduce drasticamente.

Il leverage e il rischio di tasso

Il leverage è il rapporto tra debito e capitale proprio. Più alto è il leverage, più l’operazione è rischiosa ma potenzialmente profittevole. Tuttavia, un leverage elevato rende l’intera struttura estremamente sensibile ai movimenti dei tassi.

Un aumento dell’EURIBOR può:

  • aumentare le rate annue da pagare;
  • ridurre la capacità dell’azienda di investire o distribuire dividendi;
  • far scattare le covenant bancarie (obblighi contrattuali legati a indici di bilancio);
  • portare a ristrutturazioni del debito o addirittura a default.

Per questo, chi struttura un LBO deve inserire nel piano finanziario dei meccanismi di mitigazione del rischio di tasso.

Come proteggersi dal rischio di tasso: l’uso dei derivati

Una delle soluzioni più usate per gestire l’impatto dell’EURIBOR è l’utilizzo di strumenti derivati, in particolare:

  • IRS (Interest Rate Swap): scambiano il tasso variabile (EURIBOR) con un tasso fisso.
  • Cap: fissano un tetto massimo oltre il quale l’EURIBOR non incide più.
  • Collar: combinano un tetto massimo (cap) e un pavimento minimo (floor).

Questi strumenti hanno un costo, ma possono salvare un’operazione in caso di rialzo dei tassi. In molte operazioni LBO, l’uso di derivati è una clausola richiesta direttamente dai finanziatori come condizione per erogare il prestito.

Impatto dell’EURIBOR sulla valutazione dell’azienda target

L’EURIBOR impatta anche indirettamente il valore dell’azienda target. Perché?

Perché più alto è il tasso di interesse, più basso è il valore attuale netto dei flussi di cassa futuri. In altri termini, a parità di EBITDA, un’azienda vale meno se i tassi sono alti. Questo può incidere sulle valutazioni in fase di due diligence e sulla negoziazione del prezzo di acquisizione.

Inoltre, un’elevata esposizione ai tassi variabili può rappresentare una red flag per l’acquirente, che potrebbe richiedere un prezzo più basso o clausole di aggiustamento post-closing.

L’EURIBOR e il ritorno sull’equity (IRR)

Il grande obiettivo di ogni operazione LBO è generare un elevato IRR (Internal Rate of Return) per gli investitori. Ma l’IRR è fortemente legato al costo del debito. Se i tassi salgono, il debito “mangia” parte dei flussi di cassa e riduce il ritorno per l’equity.

Un esempio pratico:

  • Con EURIBOR al 1%, un’operazione LBO può generare IRR del 25-30%.
  • Con EURIBOR al 4%, lo stesso deal può scendere sotto il 15% o diventare addirittura antieconomico.

Ecco perché, nella struttura finanziaria di un LBO, l’EURIBOR è un fattore determinante. Non solo per chi presta, ma soprattutto per chi investe.


Esempio pratico: LBO nel settore food & beverage

Immagina un fondo italiano che vuole acquisire un produttore di bevande bio con 8 milioni di EBITDA. L’operazione prevede:

  • 5 milioni di equity;
  • 20 milioni di debito bancario (con tasso EURIBOR 6M + 3%).

Scenario A – EURIBOR al 2%:

  • Tasso totale: 5%.
  • Interessi annui: 1 milione.
  • IRR stimato: 28%.

Scenario B – EURIBOR al 4%:

  • Tasso totale: 7%.
  • Interessi annui: 1,4 milioni.
  • IRR stimato: 18%.

Scenario C – EURIBOR al 5%:

  • Tasso totale: 8%.
  • Interessi annui: 1,6 milioni.
  • IRR stimato: 13%.

Come si può vedere, l’impatto dell’EURIBOR è drammatico: può rendere un’operazione brillante o disastrosa. Per questo, il fondo decide di acquistare un cap al 3% per proteggersi: così, anche se l’EURIBOR dovesse salire, il tasso effettivo massimo sarà 6%.


Conclusione

L’EURIBOR è uno degli elementi più sottovalutati ma più decisivi nelle operazioni di Leverage Buyout. Incide direttamente sul costo del debito, sulla sostenibilità finanziaria e sul ritorno per gli investitori.

In un contesto in cui i tassi sono tornati a salire, ogni operazione LBO dovrebbe includere:

  • simulazioni di scenario con diversi livelli di EURIBOR;
  • strumenti di copertura;
  • analisi di sensitività sull’IRR.

Solo così si possono strutturare operazioni solide, consapevoli e pronte ad affrontare le onde del mercato.

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LBO e Holding: Sinergie Strategiche per la Crescita Aziendale

Introduzione: Finanza Straordinaria al Servizio della Crescita

In un contesto economico dove le imprese devono evolversi costantemente per rimanere competitive, strumenti come il Leverage Buyout (LBO) e le holding rappresentano leve strategiche cruciali. Non si tratta solo di terminologia da addetti ai lavori: queste operazioni permettono anche alle PMI di accedere a logiche evolute di investimento, crescita e riorganizzazione, spesso riservate alle grandi multinazionali.

Cos’è il Leverage Buyout (LBO)

Il Leverage Buyout è un’operazione di acquisizione in cui l’acquirente utilizza in larga parte debito per acquistare una società target. La particolarità di questo approccio risiede nel fatto che il debito contratto viene rimborsato grazie ai flussi di cassa futuri generati dalla stessa azienda acquisita.

Il LBO consente dunque di:

  • Moltiplicare la propria capacità d’investimento
  • Mantenere una leva finanziaria sostenibile
  • Creare valore attraverso la crescita e l’efficientamento della target

Questo modello è molto usato in contesti dove chi acquista (sia un fondo che un manager interno all’azienda) ha una visione chiara su come migliorare l’efficienza operativa o generare sinergie.

Il Ruolo della Holding nelle Operazioni di Crescita

Una holding è una società il cui scopo principale è detenere partecipazioni in altre società. Non opera direttamente sul mercato, ma agisce come “cervello” strategico del gruppo. I vantaggi di una holding ben strutturata sono molteplici:

  • Separazione del rischio: le responsabilità legali e finanziarie vengono compartimentate
  • Governance più efficace: permette di centralizzare il controllo e decentralizzare l’operatività
  • Ottimizzazione fiscale: grazie a strumenti come il consolidato fiscale o la participation exemption
  • Facilitazione delle operazioni straordinarie: come fusioni, acquisizioni o dismissioni

LBO + Holding: Perché la Combinazione è Vincente

Integrare il modello del LBO all’interno di una struttura di holding crea sinergie significative. La holding diventa il veicolo perfetto per condurre un’acquisizione finanziata a debito. Infatti:

  • Il debito resta separato dall’operatività: viene contratto dalla holding e non direttamente dalla target
  • Debt push-down: è possibile, in certi casi, far ricadere il rimborso del debito sulla società operativa, ottimizzando la leva fiscale
  • Accesso facilitato al credito: la holding può presentarsi come un soggetto solido e strutturato, capace di attrarre finanziamenti
  • Flessibilità nella gestione delle partecipazioni: ogni nuova acquisizione viene incasellata in un modello ordinato e controllabile

Applicazioni Strategiche: Dalla PMI al Gruppo Internazionale

La sinergia tra LBO e holding può essere applicata in diversi scenari:

Passaggi Generazionali

In una PMI familiare, i figli o manager interni possono costituire una holding, raccogliere capitale da investitori o banche, e rilevare l’azienda tramite LBO, lasciando gradualmente uscire la generazione precedente.

Management Buyout (MBO)

Un team manageriale costituisce una holding, raccoglie capitale e acquisisce l’azienda in cui già opera, spesso con il supporto di fondi di private equity.

Crescita per Acquisizione

Un’impresa può creare una holding per condurre un piano di crescita esterna strutturato: ogni nuova acquisizione viene inglobata mantenendo indipendenza gestionale, ma sotto un’unica regia strategica.

Riorganizzazione di Gruppi Esistenti

In caso di gruppi articolati, la creazione di una holding semplifica la governance, consente una gestione fiscale più efficiente e prepara il terreno per eventuali disinvestimenti o quotazioni.

Criticità da Considerare

Le potenzialità di questa strategia sono importanti, ma non esenti da rischi:

  • Sottostima della complessità finanziaria: gestire un LBO richiede esperienza e visione di medio-lungo termine
  • Covenant bancari stringenti: i finanziamenti LBO prevedono spesso vincoli rigidi
  • Necessità di governance solida: è essenziale definire ruoli, deleghe e meccanismi di controllo
  • Due diligence accurata: ogni operazione deve essere supportata da un’analisi tecnica, legale e fiscale dettagliata

Caso Pratico: Un LBO con Holding in una PMI Manifatturiera

Immaginiamo “Tecnomec SRL”, azienda veneta con 40 dipendenti nel settore della meccanica di precisione. Il fondatore vuole ritirarsi. I due manager interni, con esperienza e visione, decidono di rilevare l’azienda.

  1. Costituiscono una holding chiamata “NewTecno Holding Srl”
  2. Ottengono un finanziamento LBO da una banca pari al 70% del valore dell’acquisizione
  3. Conferiscono il 30% di equity raccolto tramite risparmi, business angel e un piccolo fondo regionale
  4. NewTecno acquisisce il 100% di Tecnomec
  5. I flussi di cassa di Tecnomec servono per ripagare gradualmente il debito contratto dalla holding
  6. Dopo 3 anni, NewTecno ha consolidato la posizione sul mercato, investito in un nuovo stabilimento e avviato l’acquisizione di una ditta concorrente più piccola

Questo esempio mostra come strumenti avanzati possano essere declinati anche su scala PMI, se ben strutturati.

Conclusione

LBO e holding non sono concetti riservati ai fondi internazionali. Anche le imprese italiane, con la giusta consulenza e pianificazione, possono utilizzarli per favorire il passaggio generazionale, la crescita per acquisizioni e la costruzione di gruppi aziendali strutturati. Il segreto sta nella visione strategica, nella governance efficace e in un utilizzo disciplinato della leva finanziaria.

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